37 km di costa dove trovare spiagge sabbiose o calette granitiche che si fondono col mare cristallino e color smeraldo. Tante le spiagge tra le quali scegliere ogni giorno e trovare il proprio angolo di paradiso, senza però rinunciare ai comodi servizi che renderanno la tua vacanza indimenticabile.

Oltre le lucenti dune bianche della spiaggia si apre lo splendido scenario della Laguna, ambiente suggestivo che ospita un ricco patrimonio di biodiversità: da qui sarà facile osservare il fenicottero rosa ma anche l’airone, il gheppio e tante altre specie di fauna e flora palustre e marina.

Sul Monte Nieddu ti aspettano passeggiate tra le cascate, canyon granitici e natura selvaggia lungo i vecchi sentieri dei carbonai. Un’area naturalistica inaspettata da visitare praticando trekking o canyoning, pedalando su una mountain-bike o vivendo un’entusiasmante escursione in 4×4.

Luogo di incontro e condivisione, di piacevoli passeggiate sotto le stelle tra le numerose bancarelle del mercatino artigianale, le vetrine dei negozi, dei locali e dei ristoranti. Questo è il punto di arrivo e di partenza per vivere le emozionanti serate teodorine.

La Marina di porto di Puntaldìa è inserita in un complesso residenziale di altissimo livello caratterizzato dalla presenza di aree verdi curate, ville ben integrate con l’ambiente circostante e da diversi impianti sportivi tra i quali un campo da golf a 9 buche con vista mare.

Un lembo di terra che si getta nel blu del mare dell’Area Marina Protetta, che offre panoramici unici e l’esperienza di visitare nel raggio di pochi chilometri alcune tra le spiagge più belle e apprezzate della costa teodorina e di tutta la Sardegna.

Circa 15.000 ettari di mare protetti per salvaguardare l’immenso valore naturalistico degli ambienti marini ed insulari di quest’area. Sullo sfondo Tavolara, Molara e Molarotto e le altre isole minori. Un patrimonio unico da proteggere, valorizzare e vivere all’insegna del turismo sostenibile.

Il territorio di San Teodoro è vasto e variegato, conta circa 20 fra cosiddette “case sparse”, assetto urbanistico custode dell’antica civiltà degli stazzi. Borghi e frazioni dislocate attorno al paese, tra l’entroterra e la costa, dove il verde della natura si fonde con il blu del mare.